Bush TR130 -  United Kingdom - 1965
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Restoration

Schematic diagram


Description
a short video Restauro

  Schema elettrico

Descrizione
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As experience has taught me, when I had the TR130 with serial number 49963 in my hands I opened it, I removed the chassis from the cabinet and identified the positive and negative poles of the battery. Using my variable power supply, with two crocodile cables I applied voltage to the radio starting from three-four volts and going up. Each time the TR130 was turned on, just the crackle of the switch and nothing else came from the loudspeaker, no sound even when the volume was turned up to the maximum and powering the device with 9 Volts. At this point it was necessary to roll up our sleeves and look for the fault.

Equipped with my trusty Heathkit SG8 generator, I applied the 400 Hz signal on the TR5 (OC81D) base and with relief I heard the unmistakable tone produced by the generator in the loudspeaker. At least the final part of the audio stage seemed ok. I moved the probe on the base of the TR4 (OC71) and I had to remove it immediately as the sound from the loudspeaker was deafening.

Following the diagram, I checked the operation of the volume potentiometer, then I moved the probe BNC connector to the High Frequency output of the generator. Set the Heathkit on 470 kHz I applied the signal on the base of the 3th Intermediate Frequency amplifier TR3 (AF117) and this time the loudspeaker remained silent. A very weak signal was instead audible if I connected the probe to the anode of the D1 detection diode: perhaps I was close to finding the fault!

Once the TR3 was unsoldered with due caution I measured it with my Multifunction Tester and to my great surprise the instrument gave the AF117 efficient. In a flash I remembered the typical problem of the AF11x series germanium transistors produced by Mullard: the development of very thin metal whiskers inside the transistor casings (more information in this link). In fact, it has been discovered that over the years very thin metal filaments develop inside the capsules of these transistors, filaments which cause a short circuit between the electrodes and the metal casing. A quick check with the Ohmmeter confirmed that the AF117 collector was in short circuit with the metal shield whose rheophore was connected to ground. Between collector, base and emitter instead everything was ok, for this reason the Transistor Tester had given the AF117 working.

With patience I also unsoldered TR1 and TR2 from the printed circuit board and measured them first with the Ohmmeter and then with the Transistor Tester. Between the TR1's emitter and screen I found 12.8 ohms while TR2 was fine. At this point there were two possible solutions to undertake: apply a high voltage discharge to the transistor rheophores to burn the micro short circuit or replace them with equivalents not affected by this disease. However, the first solution was cumbersome and would only solve the problem temporarily, over time the microfilaments would have reformed and reduced the radio to silence again.

Having chosen the second solution, I rummaged in my usual magical drawer and with satisfaction I tracked down a couple of possible substitutes: an AF172 for the TR1 and an AF170 for the TR3. The germanium transistors found in the drawer were ATES, Italian components certainly not "noble lineage" like the originals but certainly made in the early sixties and above all not subject to deterioration like the Mullard AF11X series.

Once welded the "new" components into the circuit, with the help of the Heathkit generator I proceeded to calibrate the IF transformers, I did the alignment of the Radio Frequency circuits and repositioned the index of the dial scale. To complete the work I replaced all the electrolytic capacitors, cleaned the potentiometers with the appropriate deoxidizer spray and reassembled the unit.

I fed the Bush TR130 with a PP9 battery (they are still on the market) and I delighted in listening to the few stations that still populate the Medium Waves. An irresistible impulse pushed me to select the bandspread key and to look in vain for the powerful signal that I too was used secretly to listen at a low volume every night as a boy with my ear glued to the little radio I received as a gift on my fifteenth birthday.

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Come mi ha insegnato l'esperienza, quando ho avuto tra le mani la TR130 con matricola 49963 l'ho aperta, ho tolto lo chassis dal mobile e ho individuato i poli positivo e negativo della batteria. Utilizzando il mio alimentatore variabile, tramite due cavetti con coccodrilli ho applicato tensione alla radio iniziando da tre-quattro volt a salire. Ad ogni accensione della TR130 dall'altoparlante proveniva il crepitio dell'interruttore e null'altro, nessun suono nemmeno alzando al massimo il volume e alimentando l'apparecchio con 9 Volt. A questo punto bisognava rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca del guasto.

Munito del mio fidato generatore Heathkit SG8, ho applicato il segnale di 400 Hz sulla base del TR5 (OC81D) e con sollievo ho sentito in altoparlante l'inconfondibile tono prodotto dal generatore. Almeno la parte finale dello stadio audio sembrava ok. Ho spostato la sonda con il segnale sulla base del TR4 (OC71) e ho dovuto toglierla subito tanto il suono era assordante.

Seguendo lo schema ho controllato il funzionamento del potenziometro del volume, poi ho spostato il connettore della sonda sull'uscita in Alta Frequenza del generatore. Settato l'Heathkit sui  470 kHz ho applicato il segnale sulla base del TR3 (AF117) e questa volta l'altoparlante č rimasto muto. Un debolissimo segnale invece era udibile se collegavo la sonda all'anodo del diodo di rivelazione D1: forse ero vicino a trovare il guasto!

Una volta dissaldato il TR3 con le dovute cautele l'ho misurato con il mio Multifunction Tester e con mia grande sorpresa lo strumento dava l'AF117 efficente. In un lampo mi sono ricordato del tipico problema dei transistor al germanio della serie AF11x prodotti dalla Mullard: lo sviluppo di sottilissimi baffi metallici all'interno degli involucri dei transistor (maggiori informazioni in questo link). Si č scoperto infatti che con gli anni all'interno delle capsule di tali transistor si sviluppano dei sottilissimi filamenti metallici, filamenti che provocano un cortocircuito tra gli elettrodi e l'involucro metallico. Un rapido controllo con l'Ohmmetro mi confermava che il collettore dell'AF117 era in cortocircuito con lo schermo metallico il cui reoforo era collegato alla massa. Tra collettore, base ed emitter invece era tutto ok, per tale motivo il Transistor Tester aveva dato l'AF117 funzionante.

Con pazienza ho smontato anche TR1 e TR2 dal circuito stampato e li ho misurati prima con il l'Ohmmetro e poi con il Transistor Tester. Tra l'emitter e lo schermo del TR1 ho trovato 12.8 Ohm mentre TR2 andava bene. A questo punto c'erano due possibili soluzioni da intraprendere: applicare ai reofori dei transistor una scarica di alta tensione per bruciare il micro cortocircuito oppure sostituirli con degli equivalenti non affetti da tale malattia. La prima soluzione perņ era macchinosa e avrebbe risolto il problema solo temporaneamente, con il tempo i microfilamenti si sarebbero riformati e avrebbero ridotto nuovamente la radio al silenzio.

Scelta la seconda soluzione ho rovistato nel mio solito magico cassetto e con soddisfazione ho rintracciato un paio di possibili sostituti: un AF172 per il TR1 e un AF170 per il TR3. I transistor al germanio rinvenuti nel cassetto erano degli ATES, componenti italiani non certo componenti di "nobile stirpe" come gli originali ma sicuramente realizzati nei primi anni sessanta e soprattutto non soggetti a deterioramento come la serie AF11X della Mullard.

Una volta saldati i "nuovi" componenti nel circuito, con l'ausilio del generatore Heathkit ho provveduto alla taratura dei trasformatori di Frequenza Intermedia, all'allineamento dei circuiti a Radio Frequenza e riposizionato l'indice della scala parlante. Per completare l'opera ho sostituito tutti i condensatori elettrolitici, ho pulito i potenziometri con l'apposito spray disossidante e ho riassemblato l'apparecchio.

Ho alimentato la Bush TR130 con una batteria PP9 (si trovano ancora in commercio) e mi sono dilettato ad ascoltare le poche stazioni che ancora popolano le Onde Medie. Un impulso irresistibile mi ha spinto a selezionare il tasto bandspread e a cercare inutilmente il potente segnale che anch'io ascoltavo da ragazzo tutte le sere di nascosto e a basso volume con l'orecchio incollato alla radiolina ricevuta in regalo al mio quindicesimo compleanno.

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